E dopo una bella lavata ci siamo riscaldati nell'infuocata ultima serata del SU LA TESTA CONTEST prima della finalissima di Venerdì prossimo. Il freddo e l'umido,il forte vento in autostrada non è riuscito ad arruginirci le ossa anche grazie al calore dell'atmosfera del RAINDOGS e dopo la mia ennesima figuraccia al microfono è partito il contest.
Il primo a salire sul palco è stato Mauro Cipri.
Chitarra e armonica come ai vecchi tempi,una voce salda e testi molto partecipati; nessuno più di me sa come sia difficile proprosi chitarra e voce, ma Mauro la sa lunga; mi piace l'approccio disincantato con lo strumento,sempre tirato mai discendente,mai con un calo di tensione.
Anche i testi sono particolari curati nel lessico e nella costruzione della strofa,appoggiati sulla musica e intrecciati ad essa con cura e attenzione.
Mi piace molto "Il testimone" dall'incedere sbarazzino su una melodia davvero intrigante e poi anche molto l'altra canzone,quella sulle note ipnotiche... vabbè devo trovare il modo di farmi dare qualcosa di registrato.
Comunque Dio abbia in gloria la proposta più chiara che c'è. Cuore,chitarra e voce su un palco.
A seguire un interessante duo. Marco & Andrea Oliveri sono cartavetro,colla,sabbia.
Le loro canzoni hanno testi ruvidi e originali. Mi sono piaciuti molto perchè io sono un cultore dei testi e mi piacciono le canzoni asimmetriche,senza tempi ovvi che tengono sospeso il fiato sopra parole che bruciano.
E loro sono così. Mentre Mauro accarezzava le parole Marco & Andrea ne fanno un muro contro il quieto vivere,la banalità,il falso ottimismo.
E così tra una spruzzata di Dylan e un pizzico di Neil Young ma un pò più abrasivi hanno portato a termine un'esibizione coraggiosa e applauditissima che meritava forse anche un bis.
Un'altra splendida serata festeggiata con un panino al salame tanto per mettere fieno in cascina per abbassare il tasso alcolico;non sia mai che mi tolgono la patente per due birrozze e che io non possa venire alla finalissima di Venerdì!
Imperdibile!
O almeno così dicevo a Zibba che con la solita prolissità mi ha guardato e dopo aver impercettibilmente sorriso di sopracciglia ha detto "Sì".
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